Trattamento viscerale e lombalgia aspecifica

La lombalgia è una condizione di dolore localizzato nella regione inferiore della schiena; è un disturbo molto comune nella popolazione e può avere un grande impatto sullo stato funzionale dell’individuo affetto e sulla sua qualità di vita. Sebbene possa avere diverse cause, quando queste non vengono individuate si riceve una diagnosi di lombalgia aspecifica (senza causa nota).



Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra lombalgia e disturbi gastrointestinali, cicatrici addominali e incontinenza urinaria. Questa correlazione può essere spiegata da un meccanismo anatomico (o meccanico) e neurologico:

  • anatomico: i visceri addominali sono collegati anatomicamente alla regione lombare tramite i mesenteri addominali, il mesocolon e la fascia di Toldt. Interventi chirurgici, processi infiammatori acuti o cronici dei visceri addominali o pelvici possono generare aderenze che influiscono sulla mobilità del tessuto connettivo viscerale, che a sua volta può influire sulla mobilità del tessuti somatici anatomicamente connessi, portando sovraccarico e dolore localizzato alla regione lombare.
  • neurologico: poiché l’innervazione dei visceri addominali e l’innervazione delle strutture muscolo-scheletriche lombari convergono nella colonna lombare, in specifiche condizioni lo stato di un organo può influenzare lo stato del tessuto somatico, generando dolore diffuso nella regione lombare e alterazioni trofiche del muscoli coinvolti.


Il trattamento viscerale, in queste circostanze viene effettuato al fine di diminuire l’aderenza della fascia viscerale, migliorare la mobilità dei visceri e ridurre il dolore nelle strutture somatiche che condividono l’innervazione con il viscere trattato.


Bibliografia: Villalta Santos L., Lisboa Córdoba L, Benite Palma Lopes J., Santos Oliveira C., André Collange Grecco L., Bovi Nunes Andrade A.C., Pasin Neto H., (2019). “Active Visceral Manipulation Associated With Conventional Physiotherapy in People With Chronic Low Back Pain and Visceral Dysfunction: A Preliminary, Randomized, Controlled, Double-Blind Clinical Trial”. Journal of Chiropractic Medicine.

Cefalea di tipo tensivo (TTH) e trattamento osteopatico

La cefalea di tipo tensivo (TTH) è la cefalea primaria più comune caratterizzata da un dolore alla testa che dura per ore o giorni, generalmente bilaterale, di tipo gravativo-compressivo (non pulsante) e di intensità lieve/moderata che non aumenta con l’attività fisica.

Sebbene la patogenesi non sia ben compresa, è noto sia comunemente scatenata da stress e tensione muscolare: le attuali teorie suggeriscono il coinvolgimento delle strutture muscolo-scheletriche cervicali quali disfunzioni miofasciali e restrizioni di mobilità cervicale nel contribuire allo scatenarsi e alla cronicizzazione della cefalea mediante l’attivazione e la sensibilizzazione dei nocicettori periferici, generando dolorabilità e dolore proiettato alla testa.

Cosa puó fare l’osteopata? a seguito dell’individuazione di specifiche disfunzioni nel tratto cervicale, l’osteopata effettua tecniche articolari e sui tessuti molli al fine di eliminare le disfunzioni riscontrate e ottenere un miglioramento di intensità e frequenza della cefalea, e del livello di disabilità correlata.

NB: La cefalea di tipo tensivo può essere associata a fattori scatenanti di tipo biomeccanico, psicologico e comportamentale di conseguenza talvolta risulta essenziale un approccio multidisciplinare.


Bibliografia:


  • Elaine L., Moloney S., Talsma J., Pierce-Talsma S., (2019). “Osteopathic Manipulative Treatment Considerations in Tension-Type Headache. The Journal of the American Osteopathic Association, 119(10).

  • Corum M., Aydin T., Ceylan C.M., Kesiktas F.N., (2021). “The comparative effects of spinal manipulation, myofascial release and exercise in tension-type headache patients with neck pain: A randomized controlled trial”. Complementary Therapies in Clinical Practice.


Rinosinusite cronica e trattamento osteopatico

Il trattamento osteopatico è in grado di migliorare la congestione nasale, migliorare il senso di dolore e di pressione facciale, migliorare l’olfatto, e ridurre i tempi di recupero e l’incidenza di recidive e complicanze.

COME? poiché struttura e funzione sono strettamente correlate, agendo sulla struttura somatica è possibile modificarne la funzione favorendo così i processi di autoguarigione intrinseci:


  • migliorare il drenaggio linfatico delle strutture cranio-cervicali
  • migliorare il drenaggio venoso 

  • bilanciamento sistema nervoso autonomo per influire sul tono vasomotorio simpatico dell’area dei seni e migliorare la viscosità del muco


Questo si traduce a livello clinico con un miglioramento dei sintomi della sinusite, una riduzione dei tempi di recupero e una riduzione delle recidive.

PERCHE’?

  • poiché i canali linfatici sono incorporati nella fascia cervicale, le tecniche di rilascio miofasciale della regione cervicale contribuiscono ad aumentare il flusso linfatico proveniente dalle strutture cranio-cervicali;
  • poiché il flusso linfatico proveniente dalla testa e dal collo entra nella circolazione venosa nelle vene succlavia e giugulare interna, il trattamento delle disfunzioni somatiche in queste aree può migliorarne l’efficacia

;
  • poichè le fibre autonomiche simpatiche delle fosse nasali e dei paranasali, che producono vasocostrizione e aumento della pervietà delle vie aeree nasali, originano dai segmenti toracici superiori del midollo T1-T3, e da qui salgono e fanno sinapsi nel ganglio cervicale superiore e nel ganglio sfenopalatino (situati rispettivamente nella zona cervicale superiore e nella fossa pterigopalatina), disfunzioni somatiche e alterazioni tissutali di queste aree possono contribuire ad una alterazione dell’innervazione autonomica delle fosse nasali e paranasali aumentando di conseguenza lo stato di congestione tipico della sinusite.

 



Bibliografia:


  • Lee E., Lo J., Tran J., Redding D., (2022), “Osteopathic manipulative treatment for sinusitis relief: A pilot study”, Osteopathic Family Physician, 14(2), p. 10–14. 


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